Violenza sulle donne
I dati relativi all’incidenza di episodi di violenza domestica o sessuale e femminicidio sono allarmanti. Dato significativo è che si tratta di un fenomeno trasversale che coinvolge donne in tutti i Paesi e di ogni estrazione sociale. Sempre maggiore è quindi il bisogno di operatori formati capaci di identificare le situazioni di rischio ed intervenire per tempo in un’ottica preventiva.
Dai dati pubblicati dall’EU.RE.S a fine 2014 si evince che in Italia 1 donna su 3 è vittima di violenza ad opera di un famigliare o del partner e che l’incidenza dei femminicidi è aumentata, rispetto all’anno precedente del 14%.
Cosa fare?
Un lavoro di valutazione del rischio, condotto insieme alla donna vittima di violenza, prevede…
– …l’individuazione dei fattori che portano una persona ad agire violentemente e capire se questi stessi fattori (da soli o in combinazione con altri) potrebbero portare questa stessa persona a reiterare comportamenti simili. Quando una paziente porta una storia di violenza subita è importante approfondire i fattori specifici in quel peculiare contesto che hanno portato una persona ad agire in modo violento;
– …aiutare la donna vittima di violenza ad acquisire un sufficiente livello di consapevolezza circa la situazione attuale: è fondamentale evitare autocolpevolizzazioni, silenzio, minimizzazione dei comportamenti violenti subiti;
– …aiutare la donna che ha subito violenza a riacquisire la propria autonomia e a ridefinire un’immagine positiva di sé partendo dalle risorse di cui dispone;
– …monitorare alcuni fattori di rischio pertinenti con storia di violenza (attenzione a gravi episodi di violenza, gravi minacce di violenza, escalation di violenza), procedimenti penali (attenzione ad eventuali violazioni delle misure cautelari o detentive), funzionamento ed adattamento sociale (attenzione a situazione lavorativa/occupazionale, problemi relazionali, abuso di sostanze, disturbi mentali), salute. I fattori di rischio vengono valutati nell’attualità e nel passato. Per esempio elementi cui prestare particolare attenzione sono l’intenzione da parte della donna di interrompere la relazione con il maltrattante o di iniziare una nuova relazione, presenza di contenziosi in sospeso tra vittima e maltrattante (per esempio affidamento dei figli),
Laddove il rischio di reiterazione della violenza sia elevato è possibile mettere in atto percorsi di messa in sicurezza della donna.