Morbo di Alzheimer: dal punto di vista del paziente
Cosa intendiamo per Morbo di Alzheimer?
Il Morbo di Alzheimer è una condizione degenerativa che interessa differenti livelli di funzionamento: cognitivo, affettivo, relazionale/sociale e comportamentale.
Gli esperti hanno esemplificato il cambiamento a carico delle abilità della persona identificando differenti stadi:
1) funzionalità normale e nessuna disabilità;
2) declino cognitivo lieve caratterizzato dalla sensazione di avere vuoti di memoria;
3) declino cognitivo lieve riportato anche da terzi, vengono descritti problemi di memoria e concentrazione;
4) declino cognitivo moderato caratterizzato da chiari sintomi quali dimenticanza di recenti eventi e della storia personale, difficoltà a compiere attività che richiedono calcolo, pianificazione ed accompagnato da irritabilità ed oscillazioni dell’umore;
5) declino cognitivo moderatamente grave caratterizzato da lacune mnestiche e di pensiero evidenti che rendono necessario affidarsi a qualcuno per lo svolgimento di attività quotidiane;
6) declino cognitivo grave accompagnato da significativi cambiamenti di personalità, compromissione dell’autonomia e della cura personale;
7) declino cognitivo molto grave che comporta la perdita della capacità di rispondere al suo ambiente, di portare avanti una conversazione e di controllare i movimenti.
Cosa può fare lo psicologo?
Di cosa ha bisogno il paziente? È fondamentale è garantire una relazione coerente, rassicurante e rinarrata a livello emotivo ed affettivo. Il paziente con demenza necessita di comunicare, desidera essere confermato in ciò che è (riconoscimento nella sua identità) e che prova, essere affiancato nel processo di metabolizzazione della perdita.
Caratteristiche del terapeuta? Al terapeuta è richiesto di prendere l’iniziativa, di adattarsi al livello di deterioramento del paziente (sostenere l’attenzione con lo sguardo, rispettare i tempi di latenza delle risposte, fare domande precise e mirate, aiutare il paziente laddove non trovasse le parole adeguate, evitare astrazione, concettualizzazioni ed anticipazioni), di stare nel qui ed ora, di seguire il paziente negli argomenti e temi che vuole trattare senza tabù.
Obiettivo? Con questi pazienti si parla spesso di psicoterapia del limite finalizzata ad una rinarrazione emozionale, ad uno stare in relazione sentendosi attivi e protagonisti, ad un integrare nella storia di vita quello che sta accadendo nel qui ed ora (accettazione della perdita).