Diabete: reazioni ed aspetti di rilevanza psicologica che necessitano di attenzione
I fattori psicologici possono influenzare il decorso di una patologia organica, interferire con i trattamenti o accentuare i sintomi della condizione patologica scatenando stress. È il caso di una patologia organica cronica come il diabete.
Cosa intendiamo per diabete?
Il diabete (detto anche diabete mellito) è una malattia metabolica complessa e cronica caratterizzata da Iperglicemia, ovvero aumento del livello di glucosio (zucchero) nel sangue.
Alla base della malattia vi è un deficit assoluto e relativo di insulina, l’ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas, che agisce regolando i livelli del glucosio nel sangue.
In pratica, l’insulina permette il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, in modo che possa essere utilizzato (metabolizzato) per i differenti fabbisogni energetici dell’organismo.
Reazioni psicologiche alla diagnosi di diabete
La diagnosi di malattia cronica, quale è il diabete, viene vissuta spesso come un attacco all’autostima che può aumentare il rischio di depressione.
La tipologia di reazione è determinata da una molteplicità di fattori di natura differente quali fattori personali, sociali (reazioni di coloro che circondano il paziente) e culturali.
Le reazioni che più frequentemente si possono osservare nei pazienti, soprattutto se adolescenti o giovani adulti, e nei loro familiari sono le seguenti:
– paziente e familiari vivono la malattia come una minaccia alla propria integrità, come una perdita, un attacco al senso di infallibilità. Nei genitori si possono sviluppare forti sensi di colpa e responsabilità, perché essi vivono la malattia del figlio come una punizione o come una prova della loro presunta inadeguatezza. Ciò, può tradursi in un’eccessiva tolleranza e iperprotettività verso il figlio malato;
– la diagnosi può scatenare sentimenti di angoscia ed inadeguatezza di tipo depressivo. Si riscontra una perdita del gusto di vivere, si sperimenta vergogna per la propria condizione di malattia, si vive la malattia come fortemente limitante;
– il paziente nega lo stato di malattia, lo banalizza o trascura la profilassi quotidiana;
– il paziente, soprattutto se bambino o adolescente, sviluppa una completa dipendenza dai familiari;
– il paziente può sviluppare un atteggiamento perfezionista diventando eccessivamente preciso, ordinato, scrupoloso nel seguire le indicazioni terapeutiche. Il diabete viene curato in modo ossessivo, non lasciando niente al caso. Possono essere messi in atto rituali.
Aspetti di rilevanza psicologica
È importante prestare attenzione ad una serie di elementi che potrebbero incidere su trattamento ed adesione ad esso, tra essi figurano:
– significato attribuito alla malattia cronica;
– strategie di coping ossia strategie utilizzate per fronteggiare la patologia e le sue implicazioni;
– autoefficacia percepita nel gestire la condizione medica;
– resilienza.
Intervento psicologico con il paziente diabetico
È opportuno che l’approccio al paziente diabetico sia di tipo medico-psicologico integrato, centrato sull’individuo nella sua globalità somato-psichica, un intervento
che includa, ove necessario, il contesto familiare e sociale di appartenenza.
Per diminuire il peso psicologico della malattia l’obiettivo è quello di aiutare il paziente ad acquisire maggiore consapevolezza circa la malattia, rivalutare la propria sofferenza, modificare l ’idea che si ha di essa ed integrarla nella storia individuale, manifestare apertamente ogni richiesta di aiuto e di sostegno al fine di aumentarne l’empowerment, favorire la compliance.
Gli interventi psicologici possibili sono molteplici ed includono:
– Consulenza psicologica
Può rendersi necessaria qualora si osservino forme di disagio o di meccanismi disfunzionali di gestione dello stress, dell’emotività e/o delle relazioni. La consulenza può esaurirsi in un unico incontro, ma più spesso prevede pochi incontri ravvicinati nel tempo.
– Sostegno psicologico
Si offre al paziente l ’opportunità di far fronte alla condizione di smarrimento che la diagnosi di malattia genera in modo da contenerlo nel suo sentirsi insicuro e spaventato, di colmare il vuoto conseguente ai cambiamenti repentini nello stile di vita, di prevenire ulteriori disagi e ansie che potrebbero innescarsi su una situazione già molto difficile. Si offre inoltre uno spazio per elaborare le emozioni.
Più impegnativo può risultare il sostegno psicologico alla famiglia. Il compito più arduo è urlo di aiutare i genitori ad accettare la malattia del figlio e soprattutto ad accettare che questa malattia è cronica. È importante fornire al genitore uno spazio dove poter esprimere il proprio disagio, solitamente represso per tutelare il figlio diabetico offrendo un supporto alla sofferenza emotiva ma anche l’opportunità di potenziare le capacità relazionali in modo da riorganizzare le dinamiche famigliari.
– Psicoterapia
è proposta in quelle situazioni in cui il paziente o/e la famiglia lamentano una forma evidente di disagio e si dichiarano disponibili e motivati a intraprendere un percorso specifico volto all’elaborazione e al superamento del disagio stesso. In questo ambito il trattamento psicoterapeutico può essere individuale, di coppia, familiare, di gruppo con pazienti o familiari. L’approccio psicoterapeutico diventa parte integrante del trattamento del diabete, consentendo un’opportunità di crescita e di ridefinizione degli equilibri interni, verso l’acquisizione di strategie di problem solving consapevoli ed efficaci.
– Gruppi esperienziali di condivisione e confronto sono rivolti al singolo, alle coppie, ai genitori. Attraverso lo scambio reciproco e la riflessione vengono proposte soluzioni ai problemi esposti e portati all’interno del gruppo. Fondamentale in questo approccio è la condivisione emotiva, ossia la sensazione di condividere una problematica comune, il che permette di rinforzarsi reciprocamente. Si viene così a creare una rete di sostegno reciproco ed un’abitudine al confronto in situazioni di crisi che aiuta nel ridurre le risposte automatiche e nell’utilizzo di strategie diversificate.