Omofobia: come spiegarla?
Come spiegare l’omofobia?
L’ostilità e la discriminazione nei confronti degli omosessuali sono ben note e talvolta possono portare ad atti ostili sia verbali che fisici nei loro confronti. In generale si assume che atteggiamenti e comportamenti negativi verso gli omosessuali siano associati a rigide credenze moraliste, ad ignoranza sessuale alla paura dell’omosessualità. Nonostante ciò l’eziologia di questi atteggiamenti e comportamenti di discriminazione rimane ancora un’incognita.
Come spiegare l’omofobia?
Sono stati condotti diversi studi, in parte replicati, con l’intento di rispondere a questa domanda. Tra questi quello di Barlow e collaboratori (1983) è quello di Adams e collaboratori(1996).
Il gruppo di ricerca di Barlow giunge alla conclusione che la visione di stimoli omosessuali provoca forti emozioni negative negli uomini omofobi e di conseguenza la sensazione di essere esposti ad una minaccia.
Gli autori del secondo lavoro hanno indagato il ruolo della risposta sessuale in uomini eterosessuali alla presentazione di stimoli omosessuali. I dati empirici raccolti sembrerebbero suffragare le numerose teorie psicoanalitiche secondo le quali l’omofobia sarebbe il risultato di una omosessualità repressa o latente (eccitazione omosessuale che l’individuo nega o di cui non è consapevole).
Come spiegare i comportamenti di discriminazione sessuale conseguenti all’omofobia?
Come spiegare un comportamento ed atteggiamento capace di generare sofferenza nell’altro attraverso allontanamento ed emarginazione?
Un’ipotesi che é stata avanzata è che alla base del comportamento discriminatorio vi sia l’ignoranza sessuale ossia una non conoscenza dei meccanismi alla base del processo di differenziazione sessuale. Alla base vi sarebbe quindi il timore del contagio.