Donare il sangue: quali motivazioni ci spingono a farlo?
Oggi è la Giornata mondiale del donatore di sangue.
In Italia a dicembre 2015 il numero di donatori si attestava intorno a 1281013.
Come ogni comportamento umano, anche la donazione di sangue attiva dinamiche, pensieri, emozioni e sentimenti. Per quanto concerne le dinamiche esula dal naturale ciclo dare – ricevere –ricambiare: riceviamo il sangue da una persona sconosciuta e non doniamo per ottenere qualcosa in cambio. Da un punto di vista emotivo può generare un amplio ventaglio di emozioni tra esse non vanno dimenticate tensione, ansia, paura.
Da cosa può essere condizionata la decisione di donare il sangue?
Ostacoli alla donazione
Quello che la psicologia sociale definisce effetto Ringelmann può essere identificato come un potenziale deterrente a donare. Cosa si intende per effetto Ringelmann? Intendiamo una tendenza alla diffusione della responsabilità cui consegue un minore impegno del singolo nello sforzo collettivo. In sostanza si pensa “ tanto c’è chi ci pensa” e ci si astiene dal mettersi in gioco in prima persona facendo affidamento sull’impegno altrui.
Cosa induce a donare?
Avere ricevuto sangue è un primo fattore che potrebbe essere stimolo a donare a propria volta. Ricevere qualcosa ci pone all’interno di quella che è stata definita norma di reciprocità per cui ci sentiamo in dovere di restituire ciò che abbiamo ricevuto.
Altrettanto importante è il contesto di appartenenza: appartenere ad una famiglia di donatori o ad una famiglia che alimenta aspettative in questa direzione può portare all’assunzione di questo comportamento.
Da non dimenticare l’apporto dei valori personali, dell’identità di ruolo e delle esperienze precedenti. Determinati valori innescano il comportamento, il ruolo sociale del donatore e le esperienze pregresse lo mantengono stabile nel tempo. Sentimenti di obbligo morale e controllo percepito giocano un ruolo soprattutto nei donatori storici, mentre l’atteggiamento, il ricordo della prima donazione, il contrasto di emozioni tra prima e dopo la prima donazione influenzano l’intenzione a donare di chi non lo ha mia fatto o lo fa sporadicamente.