Violenza nella terza età: andare altre i tabù sociali
La violenza nella terza età è un vero e proprio tabù sociale oltre che una tematica complessa riguardante il settore socio-sanitario.Cosa intendiamo per violenza nella terza età?
La violenza nei confronti delle persone anziane può assumere differenti forme. Può consistere in abusi fisici e psicologici ed arrivare allo sfruttamento economico.
La violenza fisica si può manifestare con calci, percosse, strattoni, ma anche con contenzione frequente ed ingiustificata e sedazione farmacologica non autorizzata da medici o dei familiari.
La violenza psicologica è particolarmente frequente, ricca di sfaccettature e spesso difficilmente riconoscibile. Ne fanno parte gli ordini perentori, le minacce, le coercizioni, i rimproveri, la derisione, gli scherni, le umiliazioni, ma anche l’indifferenza, la trascuratezza. Una menzione particolare spetta alla trascuratezza che spesso viene sottovalutata. Un anziano può dirsi trascurato se: viene ignorato, se non gli si risponde, se non si interagisce con lui/lei con rispetto ed educazione, se ignorati nelle loro esigenze fisiologiche (igiene e alimentazione), se non vengono garantite loro le risorse necessarie e la cura quotidiana.
Infine la violenza economica. Con questo termine si indica una qualsiasi azione che genera una condizione di dipendenza economica. Rientrano in questa categoria la sottrazione di mezzi finanziari e la negazione di sostentamento basilare, lo sfruttamento e l’estorsione.
A queste forme si aggiungono la violenza sessuale e le limitazioni della libera volontà. Nel primo caso si fa riferimento ad ogni tipo di contatto che ha luogo senza il consenso di chi ne è oggetto. Una vasta gamma di situazioni rientrano in questa categoria: stupro, coercizione, commenti allusivi, disprezzo per il corpo invecchiato, manipolazioni inopportune durante l’igiene personale. Nel secondo caso ci troviamo in tutte quelle situazioni in cui viene negata ogni forma di autodeterminazione e indipendenza: somministrazione forzata di alimenti, igiene personale contro la volontà dell’assistito, divieto di contatti con altre persone, disturbi del ritmo sonno-veglia.
Cosa favorisce la violenza?
Alla base della violenza contro gli anziani spesso troviamo la frustrazione, frustrazione alimentata da una molteplicità di cause non necessariamente legate al rapporto di assistenza e cura.
Come riconoscere la violenza?
Innanzitutto è necessario riconoscere che episodi di violenza contro gli anziani possono accadere anche nel proprio ambiente.
La violenza può lasciare conseguenze visibili come segni fisici, ma può provocare anche paura, senso di impotenza e conseguentemente stress con tutto ciò che ne consegue.
I segnali di allarme che possono essere indizio di comportamenti violenti sono: ematomi, arrossamenti/edemi/graffi, emorragie, fratture, scarsa igiene personale, piaghe da decubito, ustioni, stato di timore, paura, diffidenza, alterazioni dell’umore, aggressività, alterazioni del peso e del sonno, apatia e chiusura sociale.