Sclerodermia: oltre la dimensione organica. Implicazioni psicologiche
La Sclerodermia, è una malattia infiammatoria cronica del tessuto connettivo con decorso variabile. Il corso della malattia può essere controllato con un costante monitoraggio clinico, ma inevitabilmente genera un deterioramento delle funzioni fisiche che ha un impatto notevole su numerosi aspetti della vita della persona, inclusi il benessere psicologico e la qualità della vita.
Implicazioni a livello psicologico
Innanzitutto convivere con la Sclerodermia può generare sentimenti di instabilità data la stretta connessione tra identità e corpo. La progressiva trasformazione corporea sperimentata ed il decadimento delle funzioni fisiche si associa a significativi cambiamenti nella rappresentazione di sé.
Diversi studi hanno cercato di approfondire le conseguenze psicologiche della Sclerodermia. In generale nei pazienti si rileva un’alta incidenza di sintomi depressivi ed ansiosi, nei soggetti più giovani molto forte è anche l’impatto a livello del funzionamento socio-relazionale con conseguente tendenza alla chiusura. Questi sintomi inevitabilmente vanno ad incidere sulla qualità della vita impoverendola.
Quindi è opportuno rivolgersi ad un professionista?
Sì, i vari studi clinici condotti avvalorano la necessità di un’attenta valutazione e presa in carico non solo degli aspetti medici della patologia, ma anche delle sue implicazioni psicologiche.
Che tipo di lavoro può essere pensato e pianificato per questi pazienti?
Innanzitutto estremamente utile è un supporto psicologico attraverso cui affiancare il paziente nell’elaborare una modalità funzionale di affrontare gli stressor quotidiani. Importante è lavorare sulla resilienza (capacità di affrontare e tollerare eventi frustranti o destabilizzanti, mantenendo un buon livello di adattamento ed equilibrio) e sul senso di coerenza che insieme incidono significativamente sulle abilità di coping (meccanismi messi in atto nel risolvere situazioni problematiche).
Il supporto psicologico risulta inoltre fondamentale nell’iter diagnostico-terapeutico. Lavorare sulla comprensione della propria condizione, sulla metabolizzazione della diagnosi e delle sue implicazione, sulla compliance al trattamento…con obiettivo principale il miglioramento della qualità della vita.