Tumore al seno: aspetti psicologici della diagnosi e della cura
In questi giorni sui social, Facebook in primis, capiterà di incontrare cuori rossi…si tratta del simbolo della campagna per la lotta contro il tumore al seno.
Non è facile affrontare la malattia oncologica, l’intervento e le terapie che ne conseguono.
La paura e l’angoscia di fronte alla notizia di avere il cancro sono reazioni naturali ma non certo facili da gestire.
L’intervento chirurgico modifica una parte del corpo visibile della donna, parte che rimanda a tre importanti temi: la femminilità, la maternità, la sessualità. Molte donne, inoltre, si preoccupano dell’immagine sociale, del fatto che l’intervento possa influire negativamente su ciò che gli altri pensano di loro.
Può quindi accadere che il mutamento dell’assetto corporeo, della propria qualità di vita, della propria immagine esterna, della propria intimità e non ultima la paura del cancro possano creare uno stato di depressione e sfiducia nel futuro.
E poi arriva la malattia…
La malattia è uno dei modi in cui la vita “ci fa mancare la terra sotto ai piedi”.
Arriva sempre nel momento sbagliato, interrompendo bruscamente progetti e speranze. Spazza via di colpo un’agenda di appuntamenti, incombenze, impegni. Mette in stand by la vita, come se non ci fosse spazio per altro se non che per la malattia. In questo lasso di tempo, vissuto in modo estremamente soggettivo, sono tantissimi i cambiamenti. Si possono scoprire lati di sé mai sperimentati, si possono rivedere le priorità della propria vita, si inizia a scoprire il valore di cose spesso date per scontate.
Intervento chirugico
L’intervento è vissuto intimamente come un’invasione: nonostante razionalmente se ne comprende l’importanza, emotivamente si ha la percezione dell’aggressione.
È molto complesso per una donna gestire la menomazione risultante da un intervento al seno: può esservi un sentimento di crisi dell’identità, un senso di perdita irreparabile e di rabbia. Può esservi anche una sensazione di perdita del controllo sul proprio corpo alimentata dalla paura delle conseguenze fisiche delle terapie.
Cosa fare?
E’ importante quindi per le donne prendersi cura di sè stesse, chiedendo innanzitutto informazioni e spiegazioni ai propri medici e rivolgendosi alle associazioni che si occupano specificatamente degli aspetti psicologici del tumore al seno.
Può essere utile prendere parte a gruppi di mutuo-auto aiuto in cui poter incontrare persone con lo stesso percorso e poter condividere insieme i pensieri e le emozioni che questo comporta e trovare quindi una comprensione e un sostegno reciproco.
Poter disporre anche del sostegno psicologico di un professionista può rappresentare un’ importante aiuto volto a promuovere il benessere e la qualità di vita propria e della propria famiglia.
È fondamentale riuscire ad affrontare il dolore e la paura, ritrovare la voglia di vivere e di proiettarsi verso il proprio benessere… questo è garante di una migliore qualità di vita.