Pet therapy: cosa può risvegliare il contatto con gli animali?
Il termine pet therapy indica l’utilizzo del rapporto uomo-animale in campo medico e psicologico.
Le attività di Pet Therapy sono caratterizzate da una grande eterogeneità, sia per quanto riguarda il percorso formativo degli operatori, sia per la tipologia degli utenti e le metodologie adottate.
Cosa risveglia il contatto con gli animali?
Che si tratti di un coniglio, di un cane, di un gatto o di altro animale, la sua presenza solitamente risveglia l’interesse di chi ne viene a contatto, catalizza la sua attenzione grazie all’instaurazione di relazioni affettive e canali di comunicazione privilegiati, stimola energie positive distogliendolo o rendendogli più accettabile il disagio di cui è portatore.
In quali contesti la pet therapy si è rivelata efficace?
In generale il contatto con un animale, oltre a garantire la sostituzione di affetti mancanti o carenti, sembrerebbe particolarmente adatto a favorire i contatti inter-personali offrendo spunti di conversazione, di ilarità e di gioco, l’occasione quindi di interagire con gli altri per mezzo suo.
Utile come ammortizzatore in particolari condizioni di stress e di conflittualità, può anche rappresentare un valido aiuto per pazienti con problemi di comportamento sociale e di comunicazione, come bambini, anziani, ma anche per chi soffre di alcune forme di disabilità, ritardo mentale e patologie psichiatriche.Ipertesi e cardiopatici possono trarre vantaggio dalla vicinanza di un animale: è stato, infatti, dimostrato che accarezzare un animale, oltre ad aumentare la coscienza della propria corporalità, essenziale nello sviluppo della personalità, interviene anche nella riduzione della pressione arteriosa e contribuisce a regolare la frequenza cardiaca.
Quali interventi rientrano nella pet therapy?
La pet therapy si declina in modo differente:
– Attività assistite dagli animali: mira al soddisfacimento di specifici bisogni (affetto, sicurezza, relazioni interpersonali) di bambini con particolari problemi, anziani e pazienti con specifiche disabilità fisiche e/o psichiche attraverso il contatto con un animale
– Terapie assistite dagli animali: integrazione delle terapie mediche tradizionali al fine di migliorare lo stato di salute.
Attività assistite dagli animali
Esperienze con i bambini
I bambini ricoverati in ospedale soffrono spesso di depressione, con disturbi del comportamento, del sonno, dell’appetito e dell’enuresi dovuti ai sentimenti di ansia, paura, noia e dolore determinati dalle loro condizioni di salute, e dal fatto di essere costretti al ricovero, lontani dai loro familiari, dalla loro casa, dalle loro abitudini. Alcune recenti esperienze, condotte in Italia su bambini ricoverati in reparti pediatrici nei quali si è svolto un programma di Attività assistite dagli animali, dimostrano che la gioia e la curiosità manifestate dai piccoli pazienti durante gli incontri con l’animale consentono di alleviare i sentimenti di disagio dovuti alla degenza, tanto da rendere più sereno il loro approccio con le terapie e con il personale sanitario. Le attività ludiche e ricreative organizzate in compagnia e con lo stimolo degli animali, il dare loro da mangiare, il prenderli in braccio per accarezzarli e coccolarli sono finalizzate al riunire i bambini, farli rilassare e socializzare in modo da sollecitare contatti da mantenere durante il periodo più o meno lungo di degenza migliorando così la qualità della loro vita in quella particolare contingenza.
Esperienze con gli anziani
Si è osservato che a periodi di convivenza con animali è corrisposto negli anziani ricoverati in RSA un generale aumento del buon umore, una maggiore reattività e socievolezza, contatti più facili con i terapisti. Un miglioramento nello stato generale di benessere per chi spesso, a causa della solitudine e della mancanza di affetti, si chiude in se stesso e rifiuta rapporti interpersonali.
Terapie Assistite dagli Animali
Nel campo delle Terapie Assistite dagli Animali la pet therapy propone co-terapie dolci da affiancare alle terapie mediche tradizionali indirizzate a pazienti colpiti da disturbi dell’apprendimento, dell’attenzione, disturbi psicomotori, nevrosi ansiose e depressive, sindrome di Down, sindrome di West, autismo, demenze senili di vario genere e grado, patologie psicotiche pazienti che necessitano di riabilitazione motoria (pazienti con sclerosi multipla o reduci da lunghi periodi di coma). L’intervento degli animali è mirato a stimolare l’attenzione, a stabilire un contatto visivo, tattile ed un’interazione sia dal punto di vista comunicativo che emozionale, a favorire il rilassamento, a controllare ansia ed eccitazione, ad esercitare la manualità anche per chi ha limitate capacità di movimento, a favorire la mobilitazione degli arti superiori. I dati disponibili in letteratura sembrerebbero confermare un’efficace raggiungimento di questi obiettivi.