La diversità: educare alla diversità come risorsa
La vita di ciascun essere umano è costantemente attraversata dalla presenza dell’altro.Le relazioni interpersonali sono una galleria di volti che irrompono nella nostra vita ai quali rispondiamo in forme differenti e peculiari. Entrare in relazione con l’altro inevitabilmente comporta l’entrare in contatto con un’altra identità, cioè con qualcuno che è diverso da me.
L’entrare in contatto con la diversità può aiutare a sviluppare maggiore coscienza della propria identità e ad arricchirsi.
Nonostante il valore oggettivo della diversità e dell’interfacciarsi con essa, a livello sociale ma anche educativo, si cerca talvolta di annullare la diversità, si tende a lavorare più sul collettivo che sull’individuo, a creare realtà omologate, comunità di simili dove il singolo si deve identificare con il gruppo e la pluralità dei soggetti non sempre viene rispettata. Così “il diverso” diviene colui che presenta caratteristiche tali da renderlo dissimile dal gruppo. Tende ad essere visto in chiave negativa, come minaccia alla propria identità e per questo la presenza del diverso frequentemente genera sentimenti di paura, ansia, sospetto.
Educare alla diversità
Compito delle agenzie educative, famiglia e scuola in primis, dovrebbe essere quello di riuscire a far percepire la differenza non come un limite alla comunicazione, ma come un valore, una risorsa. E l’educazione dovrebbe essere scoperta e affermazione della propria identità e, contemporaneamente, valorizzazione delle differenze.
Elemento basilare: sperimentare quotidianamente la realtà di una scuola come una comunità di diversi, che non emargina chi non è uguale o chi non è in grado di seguire il ritmo dei migliori.
Strumenti basilari: ascolto, dialogo, ricerca, metodologie attive e tecniche d’animazione capaci di alimentare pensiero critico, teoria della mente, empatia, confronto e messa in discussione. Molto utile il linguaggio cinematografico.