A distanza: la coppia ai tempi del Coronavirus
Continua il nostro viaggio nel mondo delle relazioni ai tempi del Coronavirus.
Nell’articolo precedente ci siamo occupati di coppie costrette ad una convivenza forzata.
Oggi poniamo la nostra attenzione sulle coppie costrette a stare a distanza.
Dal 4 maggio parzialmente le dinamiche potrebbero e dovrebbero cambiare ma un ritorno alla normalità e alla possibilità di vivere serenamente e continuativamente spazi condivisi sembra essere ancora lontana.
Di chi stiamo parlando?
Sono molte e diverse le situazioni che rientrano nella casistica delle coppie che si vivono a distanza: dalla coppia di fidanzati, più o meno giovani, abituati magari a vedersi tutti i giorni e anche a condividere alcuni brevi periodi insieme alle persone che proprio in questi mesi avrebbero dovuto sposarsi, ma che hanno visto sfumare progetti, alle famiglie allargate che non risiedono nella stessa abitazione, ma che sono solite trascorrere lunghi tempi insieme, a casa dell’uno o dell’altra, con i rispettivi figli.
Quali variabili incidono su come la distanza viene vissuta?
Possiamo chiamare in causa due ordini di fattori.
Da un lato abbiamo le variabili di coppia quali la durata della relazione, la tipologia di relazione instaurata, il fatto di sentirsi o meno all’interno di un rapporto stabile di fiducia, l’essere o meno all’interno di una coppia che nel tempo ha imparato a lasciare ai partner dei margini di autonomia e di indipendenza, anziché costruirsi attorno a uno stile maggiormente simbiotico.
Ci sono in gioco poi anche variabili individuali in primis il proprio rapporto con la solitudine ed i vissuti che essa è capace di generare.
Come gestire la distanza?
In questo contesto d’emergenza sarebbe bene passare dal vivere la lontananza come mancanza o abbandono al focalizzarsi sull’essere punto di riferimento per il partner. Fate sentire all’altro che è nella vostra mente cercando il giusto equilibrio tra mantenere contatti nella modalità più naturale e consueta possibile ed il non divenire invadenti con lamenti, o accuse, dimenticandosi che tutti stanno vivendo le stesse difficoltà.
Mantenete viva la comunicazione privilegiando la modalità video, i messaggi scritti possono essere oggetto di fraintendimento. Date peso alle parole e all’ascolto empatico…la mancanza di contatti in presenza priva la relazione di gesti ed azioni. Non accanitevi nel voler essere presenti a distanza nella vita dell’altro continuamente: meglio coltivare momenti e interessi propri ed avere la sensazione che le chiamate, quando avvengono, siano davvero un’occasione di scambio costruttivo, per raccontarsi, per condividere quel che si è scoperto su se stessi e per informarsi sull’altro.
Investite sulle routine. Alle coppie fanno bene le abitudini, le cose note e conosciute: sentirsi sempre a una certa ora, inventarsi un codice comunicativo, fare riferimento a cose o esperienze comuni.
Coltivate degli interessi comuni, magari partecipando, a distanza, allo stesso corso online per poi dirsi com’è andata, o scegliendo di guardare lo stesso film, o leggendo lo stesso libro per poi aprirsi a uno spazio di condivisione
Contestualizzate quello che accade tenendo sempre presente che certi cambiamenti nella relazione possono essere legati semplicemente a cambiamenti di routine, o al contesto all’interno del quale si è chiusi. Infatti non tutti i cambiamenti di gestione e comunicazione del rapporto possono avere a che fare con la natura e la qualità dei sentimenti e degli affetti. Non bisogna quindi trarre conclusioni affrettate da piccoli cambiamenti dell’altro. È importante cercare di non prendere decisioni sostanziali sul rapporto in queste settimane di divisione. No alle pause di riflessione, no a chiusure premature, sì allo mettere in stand by le grandi questioni.